Vediamo le normative sulle startup all’interno dell’ordinamento italiano.
Le normative sulla startup sono molto chiare, tuttavia più entriamo nello specifico e più occorre ragionare per ogni singola startup.
Questo significa che non vediamo le normative sulle startup in senso tecnico, bensì dal punto di vista strategico ovvero, l’importanza di avere idee chiare e conoscenza di base.

Prima di tutto è fondamentale comprendere la diversa cultura imprenditoriale fra l’Italia e gli Stati Uniti d’America.
Le startup nascono in America, dove la cultura imprenditoriale è completamente diversa da quella italiana.
Il nostro ordinamento attraverso garanzie e limiti ha sempre tutelato prima gli interessi di clienti, fornitori e stakeholder e poi gli interessi delle imprese, dando una direzione precisa, sia culturale che economica all’imprenditoria italiana.
Negli Stati Uniti accade l’opposto, c’è una forte libertà imprenditoriale poiché l’impresa essendo espressione di libertà è sacra e questa visione si rispecchia anche nella legislazione americana.
Invece in Italia ripetiamo, l’imprenditore è sempre uno scalino più in basso rispetto alla tutela dei contratti stipulati con gli stakeholder, ovvero lavoratori, clienti, fornitori e via dicendo.
Ora attenzione.
Le startup nascono in America, dove grazie ad una forte libertà imprenditoriale, scalabilità e crescita sono più facili rispetto all’Italia.
Questo significa che il concetto di startup va inserito nel contesto italiano, altrimenti il rischio di farsi male è molto alto.

In decenni di esperienza abbiamo visto che, senza conoscenza delle normative sulle startup in Italia, il rischio di chiudere dopo poco tempo è molto alto.
Ora, è importante prendere atto di cosa accade nel panorama italiano, ovvero: solo una startup su dieci ce la fa.
Non occorre spaventarsi, semplicemente comprendere che le normative sulle startup devono seguire conoscenza e strategia contestualizzate nel panorama italiano.
Le startup in Italia sono ancora una realtà giovane, quindi lo spazio è molto ampio, tutto sta nel conoscere le normative sulle startup di modo che rispecchino obiettivi concreti.
Bene. In Italia le cose stanno cambiando, è in atto una trasformazione culturale dell’imprenditoria che, nel 2012 ha regolamentato le normative sulle startup.
Per comprendere meglio entriamo un po’ più nel dettaglio.
Nel 2012 con una legge dedicata si sono dettate le normative sulle startup, alleggerendo quelle italiane tipicamente vincolanti e di riflesso, promuovendo un nuovo modello di impresa alternativo.

L’ordinamento italiano indica che, una startup è innovativa quando la sua attività è innovativa, dall’idea fino alla commercializzazione del prodotto o servizio.
Ora, le normative sulle startup innovative implicano determinati requisiti, vediamone alcuni.
Ad esempio, si possiede un brevetto registrato, parte delle spese viene investita in ricerca e sviluppo, parte dei partecipanti ha un alto grado di istruzione.
Inoltre la startup non deve derivare da altre imprese, né essere oggetto di cessioni, scissioni o essere eccessivamente grande.
Le normative sulle startup implicano altri requisiti giuridici che ripetiamo, vanno visti per ogni singola startup.
Quando i requisiti sono soddisfatti le startup possono godere di agevolazioni e incentivi, come deroghe per diritti e tutele lavorative, deroghe fallimentari, oltre a agevolazioni fiscali per chi investe, così da attirare capitali.
Le startup possono accedere a strumenti e opportunità dedicate a grandi aziende, interagendo con grandi investitori, oltre ad agevolazioni e incentivi per chi ci lavora, come accade per le Spa o le aziende quotate in borsa con le stock options.
Poi ci sono altre agevolazioni che vanno viste in base a ogni singola startup.
In qualsiasi caso in Italia le startup sono incentivate, quindi con conoscenza e strategia sono una grandissima opportunità.
Inquadramento giuridico, incentivi e agevolazioni devono essere sinergiche a idea e obiettivi e ripetiamo, poi contestualizzati nel panorama italiano.
Le startup sono la naturale evoluzione del mercato delle idee, quindi generano fascino, parte importante del business.
Tuttavia il fascino agisce sia nel bene che nel male, la differenza sta in conoscenza e strategia.
In diversi anni di esperienza abbiamo visto nascere numerose startup con l’idea di scalabilità anglosassone, tipica del panorama americano e come detto all’inizio, in Italia non funziona così.
In Italia c’è una cultura imprenditoriale diversa dagli Stati Uniti d’America, e le opportunità sono maggiori poiché c’è ancora molto spazio, la differenza sta nel conoscere le normative sulle startup, per poi contestualizzarle nel panorama italiano.