Le startup sono un modo preciso di fare impresa; hanno preso piede negli ultimi anni anche grazie alle numerose agevolazioni delle quali godono.
Tuttavia attorno alle startup c’è ancora parecchia confusione, spesso legata a miti e leggende, a scapito della concretezza.
Qui è importante fare una premessa.
Da diversi anni esiste mercato delle idee che, come vediamo a breve, ha preso piede molto velocemente.
È un discorso molto complesso, per adesso ci basta sapere che, una startup è prima nel mercato delle idee, solo dopo è nel mercato di ciò che offre come prodotti o servizi

L’idea è il DNA, quindi uno degli errori peggiori, ed anche uno dei più frequenti, è gestire una startup come un’impresa tradizionale.
Attenzione perché questo è un passaggio importante.
Una startup è un’impresa, tuttavia non significa che vada gestita in maniera tradizionale, altrimenti stiamo creando qualcosa di nuovo usando ancora gli schemi vecchi.
E non funziona.
Una startup si basa su tre aspetti essenziali:
- Idea
- Conoscenza
- Strategia
L’idea è il DNA della startup, che gli permette di ricevere capitali, attirare investitori e finanziatori, smarcarsi dalla concorrenza.
La conoscenza deve abbracciare diversi aspetti, i più importanti sono il settore nel quale opera, la concorrenza, come attirare capitali.
La strategia è alla base del business, altrimenti parliamo di improvvisazione, il nemico peggiore di ogni impresa.

La strategia per sua natura indica una direzione che va percorsa secondo una serie di azioni in ordine cronologico.
Come detto all’inizio, oggi intorno alle startup c’è parecchia confusione, anche a causa di marketing e moda.
Nell’era digitale odierna abbiamo costante accesso sia a informazioni che utenti, questo vale anche nel mondo della finanza, dove acquisti, conti correnti e investimenti vengono gestiti attraverso il digitale.
Questo significa che oggi chiunque abbia un minimo di capitale può diventare un investitore, quindi entrare da protagonista nel mondo imprenditoriale.
Questo ha frammentato il concetto sia di impresa che investimento, poiché oggi non esiste solo più la grande finanza, bensì anche tanti piccoli investitori.
Questa frammentazione si è aggregata nella rete, dove persone accomunate da interessi legati a imprenditoria e investimenti, interagendo fra loro, hanno dato vita ad al mercato delle idee.
E attenzione, il mercato delle idee è uno dei più potenti in assoluto.

Sono sempre esistite persone con idee innovative, tuttavia in passato avevano difficoltà ad ottenere capitali, poiché c’erano quasi solo i grandi finanziatori.
Oggi è diverso, chi ha un’idea innovativa trova tanti piccoli finanziatori e investitori, potendo raccogliere capitali.
Infatti ripetiamo, dal mercato delle idee nascono le startup, un nuovo concetto di fare impresa che, invece di partire dall’alta finanza, parte dalle persone.
Il mercato delle idee è veloce, dinamico e in costante evoluzione, ecco perché una startup non va gestita secondo percorsi tradizionali, che per loro natura sono lenti e macchinosi.
Una startup deve essere altrettanto veloce, dinamica e in costante trasformazione, come il mercato delle idee.
Nella nostra esperienza abbiamo visto diverse startup partire da un’idea innovativa per poi passare alla gestione tradizionale, e quasi tutte hanno fatto poca strada.
Questo accade soprattutto perché si crede che il termine startup, essendo legato al mito americano, sia sinonimo di successo.
In realtà questo è semplicemente un mito, che se ritenuto reale, riserva amare soprese.
Bene. Ripetiamo quanto detto all’inizio.
Una startup è un’impresa, tuttavia non deve essere gestita secondo percorsi tradizionali, altrimenti stiamo creando qualcosa di nuovo usando schemi vecchi, ed è matematico che non funzioni.
Una startup si basa su aspetti precisi, i più importanti sono:
- Idea
- Conoscenza
- Strategia
Questi tre aspetti sono sinergici, tuttavia quello più importante è l’idea, poiché le startup sono la naturale evoluzione del mercato delle idee.